CAMILLERI VS MONTALBANO
È normale chiedersi chi siamo veramente e chi siamo agli occhi degli altri perché fa parte della quotidianità essere individuati non per la nostra identità ma per il lavoro che facciamo o per essere i “ figli di”.
Per le fan l’attore Ronn Moss avrà l’ergastolo e sarà prigioniero a vita di Ridge; la signora Cinzia Lionello prima riconosciuta per essere figlia di ex un campione italiano di lotta greco-romana, ora per essere la mamma di Federica Pellegrini.
Sicuramente ci sono persone che vivono la cosa serenamente e altre che la vivranno con insoddisfazione perché si sentono derubati della propria identità o si trovano a dover rappresentare lo stesso personaggio perché ormai “ lo si vende bene”.
Il personaggio di Sherlock Holmes era diventato talmente grande che Conrad Doyle lo percepiva ingombrante, un gigante che fagocitava la sua creatività e lo obbligava a restare incatenato a personaggio.
Conan Doyle tenterà di liberarsi di Sherlock Holmes inscenando la sua morte, ma non sarà una vera fine. Il pubblico acclama altri episodi, altre storie di Holmes e dopo dieci anni di pressioni subite da lettori e dall’editore, Conan Doyle riprenderà in mano carta e penna e tornerà a scrivere una nuova opera, “Il mastino dei Baskerville”, ma senza far rinascere il suo personaggio, semplicemente adattando le vicende a tre anni prima della sua morte.
Questo racconto sarà l’opera più celebre di Conan Doyle, così Holmes deve tornare! E per 65.000 dollari per 13 racconti, Arthur Conan Doyle cede, e il 23 settembre del 1903 fa resuscitare Sherlock Holmes.
All’epoca la prima uscita dei racconti con la rinascita di Sherlock Holmes fu presa d’assalto dai lettori che per molti anni attendevano l’investigatore inglese, il numero non adeguato alla richiesta causa di atti di violenza tra chi si contendeva in edicola il Feuilleton.
V’immaginate una situazione simile ai giorni nostri? Magari è possibile, ma non di certo per accaparrarsi una lettura.
Anche in Italia abbiamo un caso simile e riguarda Andrea Camilleri e Montalbano; sarà lo scrittore a uccidere Montalbano? O sarà l’ispettore siciliano ad avere la meglio?
Non si sa se per testamento lo scrittore ormai defunto voglia sopprimere il personaggio, oppure lo dobbiamo considerare un gioco scaramantico?
In una vecchia intervista lo scrittore aveva annunciato :«Il commissario Montalbano muore, e morirà dopo uno scontro con me…».Un annuncio “ sibillino “ che spaventa i milioni di fedelissimi dell’ispettore che aspettano ogni nuovo romanzo come un evento e la sua trasposizione in tv.
Sempre nella vecchia intervista lo scrittore aggiunge anche l’aspetto scaramantico. Spiega Camilleri, «non volendo fare la fine di altri giallisti come Manuel Vazquez Montalbàn o Jean-Claude Izzo, che sono deceduti prima di far uscire di scena il loro personaggio, io mi sono portato avanti e ho già messo nero su bianco la fine del mio commissario. Ho scelto di farlo morire nelle pagine del libro, non per strada, e Montalbano morirà dopo uno scontro con me. Il libro è conservato nella cassaforte del mio editore, Elvira Sellerio. Solo io, lei e mia moglie, che da sempre è la prima a leggere le mie opere, ne siamo a conoscenza. A parte questo, Montalbano continuerà a misurarsi con una Sicilia che cambia e con la sua persona che invecchia. Del resto, oltre alla mole di libri che si vendono ogni volta, la pubblicazione delle vicende del mio commissario è una eccezione nel mondo editoriale: trascinano le vendite degli altri miei libri, procedono come un plotone compatto».
Se Andrea Camilleri con la propria morte biologica si è liberato dalla prigionia, non si può dire lo stesso di Luca Zingaretti felicemente incatenato stretto a un personaggio “che fa vendere” libri, fiction e territorio.